la regola del terzo cateto

la regola del terzo cateto

e niente, io mi diverto così, che ci vuoi fare?

di solito in un dialogo a due non è divertente, ma se instilli il dubbio in un gruppo di quattro [o più] persone mediamente intelligenti, aggiungendo un terzo cateto alla discussione, allora le cose si fanno spettacolari

terzo cateto
Il Terzo cateto in vista paraculoidale

l’esempio classico è usare un grafico a 2 dimensioni come riferimento… non ti fissare sul grafico o sui cateti, non è matematica, stiamo parlando di vita

due cateti

poniamo che questo grafico sia numero automobili rapportato a consumo carburanti
ecco
tutti potranno disquisire e dire la loro, perché si tratta un argomento abbastanza facile, ma è anche una facezia, semplice, comune insomma
adesso

terzo cateto

mettiamo un terzo rapporto (il terzo cateto), quindi un grafico a 3 dimensioni, inquinamento…
si può anche litigare, è ammesso…

i più ti tacciano di pazzia, blasfemia, difendendo ragioni
i meno si perdono in argomentazioni sulla base del conosciuto, ma poi cadono inesorabilmente
qualcuno si ferisce anche col cateto
qualcuno andrà per i fatti suoi con quarto e quinto cateto (tienili stretti quelli)
pochi, pochissimi, arrivano al dunque ed esauriscono l’argomento
non necessariamente deve essere la solita gara a chi ce l’ha più lungo
neppure vale cambiare argomento

come terzo cateto si può usare di tutto
possono essere le 3 P, politica pallone e pubblicità, di cui tutti sanno dire la loro, ma si può usare ogni altro argomento a piacere, sesso, magia, cibo, salute, economia, film… ah no, i film no, sono come parlare del meteo, poi nel finale si cade sempre sulla TV, sul grande fratello e sull’isola

amici e dintorni

oggi e sempre più spesso purtroppo è così
insomma, alla fine dei conti: “un’s trova pio’ gnenga un’ignurent da fe’ do ciacri”
trad: “non si trova più neppure un’ignorante per fare due chiacchiere”

con i miei figli questo sport è entusiasmante, ma nel resto del volgo trovare il tempo, soprattutto anche la materia prima, è diventata una vera e propria frustrazione

gli stimoli sono pochi nel sottobosco metropolitano
trovi solo teste basse impegnate nello smartphone
occhi spenti a ragionare dei guai
poche facce e perlopiù impaurite del diverso e dell’altro
stiamo perdendo know-how nel vivere e parlare
per alcuni è meglio odiare e per altri il silenzio, neppure un saluto

OK, dai, scusami per la punteggiatura, per la lungaggine e per l’astrusità del tema, spero tu abbia capito

argomenti facili da affrontare

so benissimo che non sono argomenti facili da affrontare, ma vale la pena ogni tanto ritrovarsi diversi dal solito condividere e pensare invece anche di [condi]vivere in prima persona

a proposito, grazie per aver letto, per aver riletto e anche per aver compreso… come? non fa niente, sarà per un’altra volta


tieni solo attenzione su quegli occhi intorno a te
non spaventarti, non ti sta fissando, è proprio l’unica persona normale


Prova con uno di questi argomenti…

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