cartella di Stefano Monti

Politica

Innanzitutto io non sono un politico. Sono un semplice cittadino prestato alla politica e ben presto me ne andrò dalla scena come ne sono venuto appena avrò cessato la mia funzione di cambiamento.

Anche io odio certi atteggiamenti che vedo nella politica odierna, mi schifano, come il parlarsi addosso e l’interrompere l’espressione altrui pur di affermare i propri concetti, esempi di un mondo che non mi appartiene.
Il finto populismo, la dialettica fine a se stessa, i concetti errati antichi e il “pensiero fossile”, la demagogia, l’utopia del nonsenso.

Preferisco abbondantemente la Condivisione e la Partecipazione – io ho una mela tu hai una mela, se ce le scambiamo abbiamo 2 mele. Io ho un’idea, tu hai una idea, scambiandocele avremo due idee ciascuno – da cui scaturiscono una serie di splendidi concetti ed enormi vantaggi, tra cui la Trasparenza, lo Sviluppo, il Progresso, l’Evoluzione

Però con il tempo ho dovuto imparare che i nostri diritti sono nella politica, per cui al rinunciare alla politica si rinuncia ai propri diritti.
Come ovviare a questo problema?

Ho analizzato la parola Politica, proprio perché non ne trovavo il senso rispetto a ciò che viene perpetrato ai danni della nostra società e, sorprendentemente, ho scoperto che esistono alcune parole che vengono spesso usate dai politici e dai mass media in modo per lo più improprio. Ci è possibile notare che più determinate parole sono inflazionate, più sono al tempo stesso usate in modo scorretto: con ciò la nostra classe politica, che è l’artefice spavalda di questa manipolazione, dimostra così di essere doppiamente miserevole, sia per la crassa ignoranza culturale, sia per l’abietta disonestà intellettuale. Un termine che rappresenta al meglio questa distorsione pubblico-mediatica è “politica”: questa è, almeno adesso, una delle parole maggiormente abusate nella scena mediatica nazionale.

La radice della parola Politica è, nell’antica lingua da cui deriva la nostra italica forma di comunicazione, traducibile da Polis Etica, ossia Etica Pubblica. Per Polis Etica si intendeva ai tempi rappresentare quel particolare momento in cui ogni cittadino si incontrava in piazza, l’Agorà, per discutere e trovare soluzione ai problemi. Certo, oggi ha un significato controverso, anzi proprio diverso. Per questo in modo dispregiativo, definisco ciò che avviene oggi nel peggior modo possibile che io conosca: politika o monotica, ben diverso da Politica.

Mi si è quindi aperto un mondo! Si è allargato ancora di più quando ho scoperto la lettera di Pericle agli ateniesi. Spero che anche tu possa condividere questi concetti perché in mano alle persone giuste ottengono un significato meraviglioso.

Qui di seguito alcuni altri significati che ho cercato e trovato.

Democrazia

Fiducia

Cambiamento

Libertà

Economia

Futuro

Popolo

si insomma, ormai dovresti aver capito 😀

 

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