La campagna elettorale delle primarie vista da un ambientalista

La campagna elettorale delle primarie vista da un ambientalista

Diamo uno sguardo alla campagna elettorale per le primarie.

Il candidato “alternativo” della sinistra per le elezioni 2014 della regione ER, usa l’inceneritore e l’ambiente come leva per la campagna elettorale.
Ma non è una sorpresa per nessuno.

il POST INCENERIMENTO
il POST INCENERIMENTO

Così come hanno fatto i tanti suoi predecessori in altrettante occasioni, sia per il trattamento rifiuti, denunciando le problematiche, promettendo grandi opere e interventi puntuali di cui chiunque ha sotto gli occhi gli esiti, così per il referendum dell’acqua, salendo sul carro del consenso a pochi minuti dalla fine della campagna elettorale del 2011, così per le fognature, idem per qualunque altro problema noto, relativo ai servizi e che ci trasciniamo nel tempo da decenni.

Oggi sarebbe finalmente giunto il momento che qualcuno raccontasse la verità, perlomeno risulta facile dirlo visto che la quasi totalità del mercato dei servizi riconduce alle multiutility dell’Emilia-Romagna, HERA ed IREN. É anche più semplice di così in realtà, visto che il Gruppo HERA è la prima multiutility italiana nel settore ambientale, nell’idrico, nel gas e nell’energia, con oltre 8500 dipendenti in un vasto territorio da Trieste a Modena, fino a Pesaro.
É anche facile saperlo visto che il logo è ovunque, nelle scuole, nelle banche, nei campi sportivi, nella miriade di proprietà sparse in tutto il nostro territorio. Se poi qualcuno fosse anche avvezzo alle quotazioni azionarie avrebbe sicuramente notato una delle società italiane che un bonus di dividendi allettante, anche in periodi come questo.

Questo colosso, dagli utili interessanti e dividendi remunerativi anche in tempi di crisi come oggi, ha in mano la gestione quasi totale della raccolta rifiuti, del trattamento delle acque, della manutenzione delle tubature di gas, dell’acqua, dei liquami, delle telecomunicazioni terrestri ed aeree, delle fognature, dei forni di incenerimento, delle connessioni internet di banche, enti locali ed amministrazione, chissà cos’altro.
Parte di tutto ciò viene demandata a piccole cooperative o ad istituti territoriali, attraverso bandi specifici. Il grosso rimane quasi tutto in capo a questa società che, importante dirlo, per il 61% è in mano al patto di sindacato dei comuni della regione. Ossia, per capirci bene, la maggioranza percentuale di questa società è stata in mano al PD negli ultimi 15 anni!

Ora, che il candidato regionale alternativo della sinistra venga a fare la morale, o anche solo si permetta di parlare su questi temi, è a dir poco incoerente. Direi immorale se non fosse che non è una sorpresa. Non dimentichiamo che il suo “compagno di partito”, no forse è meglio definirlo “capo politico”, il presidente del consiglio, è colui che ha tacciato di terrorismo una nota oncologa, La Dott.ssa Gentilini di Forlì presidente dell’associazione Medici per l’Ambiente, la cui unica colpa era lo stare informando i cittadini sui danni provocati dalle nano polveri, diossine, furani, PM10, PM2.5, provocati dalla combustione e in netto avanzamento come dimostrato dai dati di tutte le agenzie regionali dell’ambiente d’Italia. La stessa dottoressa che è andata da lui quando era Sindaco di Forlì per avvisarlo del grave danno. Lo stesso sindaco che ha ricevuto la visita dell’ordine dei medici della provincia, chiamati da una raccolta firme del MoVimento, per avvisarlo della gravità della questione. Lo stesso sindaco che, vistosi alle corde, ha costituito il comune parte civile contro la società di cui era socio lui e tutto il suo partito, nonostante come comune ne percepisse i dividendi.
Capito, ci stiamo autodenunciando pur di salvare la poltrona.
Infatti il compagno di partito dopo mesi di preparativi ha appena lanciato un DEF #sbloccaitalia #salvaitalia #sfasciaitalia che propone di riclassificare gli inceneritori come investimenti strategici. Logico no: siamo allo sfacelo, camminiamo su un piede solo e pure malandato, che cosa facciamo per agevolarci? Fumiamo una sigaretta! Certo.
Un altro esempio di civatiano di più fulgida stoffa morale che, come lui, sputerebbe nei 15.000 euro mese in cui mangia, pur avendo contributo al menù.

Ci vuole della coerenza, perlomeno in politica, quella Politica che dovrebbe significare Polis Etica ossia Etica Pubblica, ma oggi pare che invece stiano giocando con il buon senso. Questa non può che essere monotica, neologismo che rappresenta il contrario di politica.
Come puoi continuare a parteggiare per una delle parti, il partes, o il partito, a lavorarvi contemporaneamente dentro? Come puoi esserne capace e parlarmi di etica quando sai per certo [da amministratore non puoi non averlo capito], che è la causa stessa che combatti.
Coerenza signore, coerenza ed etica.
Non mi si venga a dire che può benissimo farlo da dentro. No, non è così.
Per dirla con un termine calcistico, non puoi tifare l’Inter se sei portiere della Juve.
Per fare un altro esempio, non puoi solidarizzare con i magistrati se fai parte della Mafia.
Non puoi. Semplicemente è un conflitto troppo grande, insensato. O sei infiltrato e prima o poi ne esci o contribuisci ai loro crimini.
Ma sappiamo che quella che loro si ostinano a chiamare politica ci ha mostrato anche di peggio.

Non dimentichiamo che questo è il paese dove gli insabbiamenti fanno la loro parte. La memoria del cittadino inconsapevole impegnato a sbarcare il lunario contribuisce a tutto ciò e la disinformazione la fa da padrona.
Per esempio. Hanno tutti dimenticato che fino al 2011 la Famiglia Cosentino era socia al 49,99% con HERA Comm grazie alla società S.C.R. [Società Cosentino Rifiuti], le cui sedi risultano ancora a Caserta. Camorra. I vari amministratori interpellati sparivano alla minima domanda su questa questione, omertà, oppure facevano la parte dell’inconsapevole vittima del sistema. Non dimentichiamo inoltre che a coprire questa società con il segreto fiduciario vi era la Monte dei Paschi di Siena Società fiduciaria, Mafia, altro argomento celato nelle ombre della memoria.

Una questione così grave in un paese non dico solo civile, ma addirittura normale, avrebbe scatenato un putiferio. Oggi siamo talmente abituati agli scandali che una svista del genere è ritenuta comprensibile. Basta questo a farci rendere conto della gravità della situazione?

Dopo fatti del genere parlare d’altro risulta impossibile. Andrebbero attivate delle commissioni, si dovrebbe richiedere l’intervento di tutte le componenti giuridiche del territorio per far si che innanzitutto una cosa del genere non accada più, poi avviare tutte le tutele del caso per difenderci da questi incompetenti che hanno consegnato i sacrifici di 3 generazioni in mano alla malavita organizzata… a tal punto da essere comodamente seduta nel nostro salotto. Come puoi parlare ancora e far finta di niente?

• Non dimentichiamo che il referendum sull’acqua è ancora lontano dall’essere rispettato. Non sorprende. Se poi si legge quanto sopra con un minimo di spirito critico, tutto torna.
• Non dimentichiamo che ci sono intere regioni in Italia che hanno sfruttato i rifiuti come risorsa economica e come occasione di offerta di lavoro, portando la raccolta differenziata a livelli vicini al 91% [Ponte nelle Alpi e il consorzio Priula in Veneto, sono campioni del mondo], mentre da noi si fatica ad arrivare al 60% di riciclaggio, in cui è compreso anche il recupero energetico [incenerimento]. Non sorprendono più le scelte dei nostri amministratori se si guardano attraverso il caleidoscopio dei fatti.
Ora, diamo un’occhiata a ciò che non va intorno a noi, poniamo la mano sul mento o il mento tra le mani e ragioniamo… torna tutto?
Il partito che si candida a queste elezioni con il candidato “alternativo” è lo stesso responsabile che sta provocando questi guai nel nostro territorio. Attenzione quindi a ciò che si considera “responsabile”, almeno prima date un’occhiata ai valori dell’inquinamento del grafico sottostante, in salita in tutta la regione.
Ne denunciano le problematiche proprio perché le conoscono attentamente, sanno bene di essere loro i responsabili.

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