operatori telefonici: lealtà verso i consumatori

operatori telefonici: lealtà verso i consumatori

Non solo il turismo ha rallentato ad agosto, anche le compagnie telefoniche hanno ridotto la velocità.

Negli ultimi giorni di luglio H3G Italia ( Tre ) ha installato una rete di limitatori nei ripetitori di segnale del nostro territorio, come in molte altre città Italiane.
Invece di investire su nuove linee ( non gli vengono concesse dal governo e il Wi-FI è stato bannato ), per forza di cose questo ha prodotto un nuovo approccio dell’operatore H3G che ha dovuto investire sulla rete attuale e, visto l’alto numero di clienti raccolto con le loro offerte vantaggiose, hanno per forza dovuto limitare la banda di navigazione… già molto ridotta peraltro.

Il problema lo segnalo per H3G perché è cosa recente di luglio/agosto, ma gli altri operatori Wind in testa, Vodafone e TIM, hanno già adottato questo sistema da alcuni anni. H3G era rimasta l’unica fuori da queste politiche di mercato truffaldine e vessatorie e, purtroppo, ci è entrata nel modo peggiore: limitando la velocità di contratti preesistenti senza il minimo preavviso.

Insomma, cosa è successo: semplice, consumi troppa banda mobile? Te la riducono!
Così i fornitori di telefonia risolvono il problema delle loro reti sotto dimensionate, restringendo la banda a chi fa troppo traffico.

A questo punto, prima di addentrarmi in tutto il resto del discorso, è necessaria una premessa: forse è giusto che specifichi chiaramente che 7.2 Mbps equivarrebbero a 7.372 Kbps.

Già Wind pochi giorni fa ci informava che tutti i contratti All Inclusive in essere, passavano da 2 GB/bimestre a traffico illimitato, che bella notizia da mettere sui giornali e sul sito ( ma informandosi realmente, chiamando il servizio di supporto psicologico 155, altrimenti col cacchio che ti arrivava anche un solo sms ), dopo il GB mese la banda passa a 32 Kbps!!! Non più i teorici 7.2 Mbps, ma neanche gli ipotetici 3.6 Mbps che uno spererebbe, neppure uno schifosissimo Mbps che chiunque pagherebbe volentieri un tanto al GB dopo aver passato i limiti dell’offerta, non 128 Kbps, che sarebbe il minimo per dire stiamo navigando in una pagina di testo con quasi un sessantesimo della velocità che ci hanno venduto e alla stessa velocità di un modem degli anni ’90, insomma noo siamo ad un duecentoventicinquesimo della banda offerta e strapagata… Per inciso, sempre con il 3G di Wind e le classiche “5 tacche”, anche dentro il limite di dati trasferiti a cui fa riferimento il contratto, non è che si possa sperare di andare a più di 512 Kbps.
Non auguro mai a nessuno di raggiungere il limite con la linea di Wind, perché sospetto che qualunque cosa su internet, eccetto forse la lettura di RSS e poco altro, debba diventare veramente inutilizzabile a 32 Kbps.

Con H3G come vanno le cose? Idem, stesso identico problema.
Recentemente segnalavo, in altri forum, dei lavori qui sul territorio della provincia di Rimini che impedivano di fatto la navigazione… ebbene stavano montando i limitatori. Da oggi è possibile che il vostro traffico cali improvvisamente solo perché ieri avete avuto un paio d’ore di intensa visione di filmati youtube, oppure perché siete stati molto prolissi nella video connessione Skype con i vostri collaboratori/parenti remoti, ma peggio, se usufruite pesantemente dei servizi di rete, come è solito fare chi utilizza internet per lavorare, e vi prendete un bel 5 GB/settimana da Tre Italia ad un prezzo per niente regalato, potreste ritrovarvi con un servizio inutilizzabile.
Bene, quindi in pratica c’è chi usa la banda per lavorare, strano eh? oltre a Facebook, i siti di Grillo e del Fatto e i loro video, piuttosto che qualche pagina di giornale, INSOMMA quella cacchio di cultura e informazione che dovrebbe esserci garantita, gratuita e accessibile, come ben specificato dalla Costituzione, ma che oggi paghiamo profumatamente, veniamo declassati alla stregua di pirati scaricatori di files sul peer2peer, quindi ci limitano la banda a 128 Kbps. Chiaramente la scusa del pirataggio serve a coprire il fatto che le reti siano eccessivamente sottodimensionate con un rapporto 1:200, in pratica ogni 200 utenti c’è spazio per 1, cioè viene rivenduta a 200 persone lo spazio di una. Come se la vostra casa contenesse 200 famiglie.
Da tempo ho potuto toccare con mano la cosa, quindi confermo la perfetta operatività del limitatore. Anche per H3G posso comunque confermare di non aver mai visto in precedenza velocità maggiori di 500 Kbps, in nessun punto dell’Italia, altro che 7.2 Mbps!

OK, con Vodafone e Tim cosa cambia? Niente!, leggi l’articolo di Repubblica.
Maxxi TIM Web Time, attenzione ai costi!

Maxxi TIM Web Time è una promozione di TIM che consente di navigare in Internet attraverso le tecnologie GPRS/EDGE/UMTS, a seconda della copertura della propria zona, tutti i giorni dalle ore 17:00 alle ore 9:00 e sempre nei week-end fino ad un massimo di 9 Gigabyte, a cui si aggiungono 50 MB da utilizzare nella fascia oraria non coperta. Il costo di questa offerta è di 25 Euro al mese.

Maxxi TIM Web Time nasconde però delle insidie che potrebbero portare il credito della nostra SIM in debito. TIM ha imposto infatti che Maxxi TIM Web Time deve essere rinnovata esplicitamente ogni volta mese che si vuole navigare.

Per intenderci, non basta ricaricare la SIM ed aspettare che l’operatore di telefonia mobile scali dal nostro credito i soldi per l’offerta, ma bisogna rinnovarla manualmente ogni mese. Gli utenti distratti possono però incorrere in brutte sorprese.

Nel caso in cui abbiamo dimenticato di rinnovare l’offerta o siano terminati i 9 GB ed i 50 MB previsti dall’offerta, TIM riporta infatti la tariffa di connessione ad Internet da quella della promozione Maxxi TIM Web Time a quella “normale”. Senza la promozione Maxxi TIM Web Time, lo scaricamento di un KB viene a costare 0,3 centesimi di euro. In soldoni, un MB viene quindi a costare circa 3 euro ed un GB ben 3072 euro!

La “stranezza” di TIM è quella, non solo di non avvertire l’utente, ma di lasciarlo collegato ed iniziare a scalare il suo credito. A differenza di altri operatori mobili come Vodafone, TIM, nel caso in cui finisca il credito, lascia connesso l’utente fino a fargli accumulare un grande debito, che sarà saldato con la prossima ricarica.

Ci sono persone che, come si può leggere in qualche forum, hanno accumulato debiti per centinaia di euro. Nel caso in cui avete attivato questa offerta, per evitare brutte sorprese, potete chiamare gratuitamente il numero 4915 per conoscere i MB ancora disponibili e regolarvi di conseguenza. Se siete iscritti al servizio i.box di TIM, potete anche vedere tramite il sito di TIM se avete un debito che pende sulla vostra SIM.

Mi astengo da altri racconti e commenti per non tediare, sono già stato troppo prolisso, ma la situazione non è limitata ad un solo operatore.
Idem quindi anche per Vodafone e Tim, le velocità massime da me verificate non sono mai state superiori a quelle degli altri operatori se non di poco, 640 / 720 Kbps nei punti di ricezione migliori, meno di un decimo di quel che viene venduto nell’ipotesi migliore.

Quello che l’articolo di Repubblica non dice è che i limitatori sono anche globali e dinamici, nel senso che possono essere attivati a piacimento per rendere tutta la rete “invivibile”, bloccare solo certi utilizzatori, sia sui servizi mobili che DSL, bloccare solo alcuni tipi di pacchetti o servizi e dare priorità ad altri, tutto a totale discrezione degli operatori.
Che l’ADSL, l’HDSL, l’UMTS, l’HSDPA, l’HSUPA, la Fibra ottica, vendute a tutti gli italiani siano una sola ( ma anche sòla ) e unica banda condivisa è una cosa ormai risaputa, che i lavori di ammodernamento per vincere il digital divide siano un’utopia lo sapevamo tutti quanti, che le linee attuali le abbiamo già pagate e strapagate visto che il 70% del rame steso nelle tratte telefoniche Italiane era di proprietà di SIP e quindi di tutti gli italiani, ma poi regalata a Telecom quando diventò privata e che ce la fece ripagare con la famosa TUT ( Tariffa Urbana a Tempo ), ma che siano gli operatori a bloccare la rete a discrezione è inconcepibile. Già è inconcepibile che la nostra privacy possa essere violata, visto che queste reti sono del tutto insicure e in mano a chiunque, ma che ci facciano pagare per un servizio che non esiste e che per legge costituzionale dovrebbe essere gratuita… be’, ce ne passa.

Chiaro, sui contratti c’è scritto che “la velocità offerta è la massima teorica e potrebbe essere soggetta a congestioni della rete”, ma da qui a ritrovarsi proprio frenati dallo stesso operatore a cui abbiamo pagato un servizio… ebbene ancora ce ne passa!
Siamo vacche da mungitura e fino a che stiamo zitti e buoni continueranno a mungere.

Ora, questo problema non è esclusivamente territoriale e non si lega alla questione Politica e neppure a quella elettorale a cui stiamo andando incontro, ma intendo segnalarla perché è parte del problema, fino a che i politicanti faranno da servi a questi commercianti sporchi e indegni, senza tutelare i cittadini, ci resterà il dubbio che siano anche loro a guadagnarci… chiamiamolo dubbio.
Idem le grandi compagnie, che, oltre al messaggino di benvenuto all’attivazione del servizio sarebbero graditi anche SMS più proficui sulle problematiche del servizio e di superamento soglie ( è un dovere morale e di correttezza ), visto che per le compagnie sarebbero totalmente gratuiti e come peraltro richiesto dall’AGCom: nelle offerte di connessione ad Internet da rete mobile tutti gli operatori saranno tenuti a indicare al cliente varie soglie di consumo tra le quali optare. All’approssimarsi della soglia prescelta l’utente sarà avvertito tramite uno specifico avviso – un sms, un messaggio di posta elettronica o una finestra di “pop-up” sul proprio computer – del raggiungimento del tetto di spesa, del credito residuo, del passaggio a un’eventuale altra tariffa e del relativo costo. E qualora il cliente non abbia dato (anticipatamente e per iscritto), indicazioni diverse, superato il plafond scatterà lo stop alla connessione e non la riduzione della velocità, già esigua se rapportata alle offerte dei contratti vigenti.

Non sono mai stato per le catene e i passaparola, ma qui gli operatori di telefonia mobile hanno oltrepassato il limite della decenza dopo il già ridicolo. Ci possiamo sentire ancora dei signori per qualunque cosa oscena si possa ancora presentare, perciò inviare questo messaggio ad altre persone non è un disturbo, ma un dovere. Quindi chiedo a tutti voi di far girare questa informazione ai conoscenti, sarebbe il minimo avviare una class action contro le società di telefonia usufruendo dei canali che troviamo a disposizione, come questo forum.
Il problema è molto grave e si chiama in molti modi, estorsione, furto, truffa, raggiro, inganno, palesemente in accordo di cartello tra le 4 compagnie principali Italiane e le istituzioni che ne dovrebbero garantire il rispetto delle regole e delle carte dei servizi a cui sono state obbligate dall’AGCom.

E per il resto? Parliamo un attimo di WIMAX e Fibra Ottica.

Tutta Rimini è già stata cablata in fibra ottica quando ancora navigavamo con i modem a 56Kbps e l’ADSL era ancora una novità forse in arrivo. Ricordi la Rimini bucherellata di una decina di anni fa, o forse più, da cui spuntavano le guaine giganti blu? Ecco, appunto. Purtroppo il lavoro è rimasto un po in sospeso, ne hanno usufruito solo le grandi entità del territorio come le banche, il comune, Hera, i provider, ecc. volendo però c’è già chi vende il servizio a 12.000 euro l’anno ( Acantho [ Hera ] ), per una banda di circa 10 Mbps, con incrementi a salire fino a 100 Mbps, sino a quintuplicare l’importo, quindi circa 50.000 euro annui per 100 Mbps. Diciamo 100 famiglie ad 1 Mbps ciascuna, scarso rispetto all’attuale ADSL, ma non asicrono e quindi una banda più duttile e maneggevole.
I terminali delle antenne del WiMax, potrebbero essere collegati a questi cavi in fibra, ma l’attuale copertura del territorio non riuscirebbe a soddisfare l’esigenza, insomma mancherebbe la portata e ad un certo punto si ingolferebbe, bisognerebbe “stendere maggiore trama” e bucherellare un’altro pochino la nostra Rimini… non sto a descrivere l’enormità di problematiche che ne deriverebbero, ma si può immaginare.

Il WiMax ha grande portata, appunto circa 40 Km di raggio, anche se con l’estensibilità dello standard, usando un altro protocollo, si possono raggiungere i 120 Km, ma in realtà ha pochissima banda stabile, in condizioni di scarsa visibilità ha un rapido decadimento della banda quindi si riduce di molto la portata in Km e in segnale, è veramente poco sana, per via del seppur lieve campo di microonde che genera a ridosso degli oggetti metallici, sempre 50 volte meno dannosa della linea cellulare attuale, non meno importante gli impianti sono ancora sufficientemente costosi, quindi onerosi per l’investimento, soprattutto per l’utente finale per via dei costi di connessione che potrebbero essere abbastanza alti all’inizio, per l’ammortamento del costo degli impianti. Conosciamo bene i nostri provider che fino ad oggi ci hanno fatto strapagare dei costi di connessione inesistenti.
Ricordo a questo punto che WiMax significa Worldwide Interoperability for Microwave Access, si usa anche un altro acronimo per definirla in modo più amichevole, WirelessMAN ( Wireless Metropolitan Area Network ).
Diciamo anche che una rete del genere potrebbe supportare da 40 a 80 connessioni simultanee circa, per singolo access point quindi antenna, con velocità e problematiche molto simili all’attuale rete 3G della telefonia cellulare ( EDGE, UMTS e HSDPA ), o paragonabili ad una DSL da 1 Mbps. Velocità ormai insufficiente e superata anche nei paesi più scoperti al limite della provincia. Per cui per soddisfare la popolazione residente servirebbe all’incirca un minimo di 700 antenne WiMax, almeno per coprire l’esigenza ridotta del territorio cittadino. Forse sì, per iniziare, ne potrebbero bastare un paio di centinaia, giusto per coprire il centro e la prima periferia, ma comunque sarebbero al massimo 200 emettitori per 80 famiglie ciascuno ( e nessuna azienda a banda larga chiaramente ), fanno circa 16.000 connessioni simultanee, troppo poche per Rimini. Inoltre sarebbero 200 emettitori di microonde sulla testa del nostro futuro e un’enormità di interferenze per tutti i dispositivi sensibili: apparecchiature radio, impianti e dispositivi ospedalieri, sistemi di comunicazione cellulare, reti wireless esistenti. Infatti WiMax usa le frequenze che vanno da 2 a 66 GHz ( teniamo lontani uova e bambini da un emettitore con queste frequenza per favore ), ma in Italia al di sopra dei 3,6 GHz dobbiamo fare i conti con il Ministero della Difesa, quindi rimane ciò che sta al di sotto, dove troviamo tutti i sistemi di comunicazione più utilizzati, dalla telefonia cellulare alle wireless attuali.

Il WiMax insomma è praticabile, ma lo vedrei più adatto a coprire quelle aree separate dal digital divide delle comunità montane e dell’area marittima. Mentre invece della fibra ottica non possiamo fare niente fino a che sarà in mano a speculazioni di società private.

Siamo bloccati con gli operatori privati che ci spremeranno fino all’ultimo centesimo con un servizio ridicolo.

fonti:

Repubblica

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