c’era un cielo

c’era un cielo

c’era un cielo
con il vuoto intorno all’aura
ti sento ancor dentro
un termico piacere
non bramo ciò che non avrò
inutile volontà di solo ego
circondo il mio essere di pace
rinascerò nel tempo e nel luogo
quando e quanto necessario

del resto serve solo me stesso
e quel piccolo cuore accanto
solo vorrei quel battito tuo
ma queste sono ali e io non posso
il volare mi è precluso
non sconosciuto

avrei bisogno di chi sa
il mio manuale è pazienza
perciò aspetto
mentre godo delle tue cure
tu che hai saputo farmi volare qui
abbandonandomi al cielo infinito

sono spento al sole e al fuoco
in realtà non ho vigore, ne pace
solo tu, sempre e soltanto tu
nel cuore e davanti gli occhi

ergo file di inutili pensieri
accatastati nella mia mente
talmente tanti da fare polvere
a coprire tutte le parole
uno dietro l’altro
fino a chiudere il passaggio
e nascondere la storia al cielo

c’era un cielo
grigio e nero
investito nello spesso di colori
porpore e pastelli
ora è un deposito di uccelli
a tratti azzurro, rosa e perla
un contenitore di sole e nuvole
vi volavo ogni momento
adesso lo contemplo
afono e guardingo
ma è lo stesso cielo?

sei li e sei qui
solo muta e ferma
come una fotografia
denso attimo
l’icona della felicita
il ricordo della passione
quel che sono ora

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